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Alessandro Gattafoni, testimonial sportivo LIFC, pronto per la seconda edizione di “125 Miglia per un Respiro”

 

Chi è Alessandro Gattafoni in poche parole…

Sono un ragazzo di 36 anni, padre di uno splendido bambino e sono anche un paziente affetto da fibrosi cistica che non vuole arrendersi al suo destino.

 

Come è nata l’idea di “125 Miglia per un Respiro”?

Nasce dopo un periodo di estrema difficoltà, la patologia iniziava a farsi sentire sempre più forte,

il nostro centro di cura regionale era in grosse difficoltà peggiorate dalla pandemia covid in corso.

Il primo pensiero è stato quello di mollare, dopo anni e anni di continue battaglie ero stanco di continuare a lottare per una sfida impari che mi avrebbe in ogni modo sconfitto.

Poi dopo la nascita di mio figlio ho trovato un altro motivo per continuare a lottare, per portargli un esempio “non arrendersi mai, lottare sempre per cambiare le cose”. Così ho deciso di sfidare me stesso, la malattia ed il mare!!

Il mare sarebbe stato l’avversario imparziale, a cui nulla sarebbe importato delle mie condizioni fisiche, volevo infatti una sfida vera.

Così ho deciso di realizzare la traversata del mare Adriatico, partendo da Civitanova Marche fino ad arrivare a toccare la costa Croata.

 

Oltre a quello sportivo, che significato ha per te questa impresa?

Ho sempre praticato sport a livello agonistico, ma non ho mai comunicato agli altri il mio stato di salute. Non volevo infatti essere trattato in maniera diversa, non volevo sconti o far “intenerire il mio avversario”. Come dicevo, ho scelto di sfidare il mare perché mi dava l’occasione di poter essere me stesso.

Per cui, oltre a quella che era la mia sfida personale, ho deciso di abbinare un messaggio potente:

“sensibilizzare sulla mia patologia”, informare sulla fibrosi cistica, riuscire a puntare un riflettore su quella che viene definita malattia invisibile.

In questo modo volevo portare a galla tutte le problematiche che un paziente affetto da fibrosi cistica vive ogni giorno, con la speranza appunto di sensibilizzare l’opinione pubblica e politica affinché questi problemi vengano affrontati e risolti.

 

In realtà le miglia che percorrerai quest’anno sono molte di più di 125. Qual è il messaggio che vuoi portare con te in questa edizione?

La scorsa edizione l’iniziativa è riuscita a cogliere in pieno nel segno. Tutti quelli incontrati durante il viaggio hanno capito quali difficoltà debba affrontare chi soffre di questa patologia. Per cui ho deciso di ampliare l’iniziativa, portarla fuori dalla mia Regione.

La prossima iniziativa sarà un evento a tappe, in cui toccherò le regioni di Marche, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Sono aumentati i km, sono aumentati i giorni, spero possa aumentare la partecipazione!

 

E la prossima sfida?

Adesso sono molto concentrato e sto mettendo tutte le mie risorse fisiche e mentali per questo evento ma per il futuro, dopo la Croazia e la Slovenia… perché non la Francia?

Sarebbe stupendo poter arrivare in Corsica attraversando un mare stupendo e ricco di parchi naturali!

 

 

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