Rapporto Cnt: in aumento donazioni e trapianti
Circa 1.600 donatori di organi contro i 1486 del 2015, con un incremento del 7,5%. Questo uno dei dati emersi dal Rapporto 2016 del Centro Nazionale Trapianti (Cnt), presentato questa mattina a Roma, alla presenza del direttore del Cnt, Alessandro Nanni Costa e del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. L’incremento, spiega Nanni Costa, è dovuto “sia alla crescita dell’attività sull’intero territorio nazionale, sia alla progressiva diffusione della donazione a cuore fermo”.
È aumentato anche il numero dei donatori utilizzati, +11,5%. Le opposizioni – e cioè il rifiuto dell’espianto da parte dei parenti – sono pressoché stabili, al 30,3 contro il 30,5 % del 2015. Riguardo agli organi donati, si è arrivati a 3.736 trapianti da donatore cadavere e vivente contro i 3.327 del 2015. Per il rene si è saliti a 2.086 (erano 1.882 l’anno precedente), per il fegato a 1.235 (1.094), per il cuore a 267 (246), per il polmone a 154 (112) e per il pancreas a 69 (50). Stabili le liste d’attesa anche se “per la prima volta la lista del rene e quella del polmone sono in diminuzione rispetto all’anno precedente, nel primo caso di 300 pazienti”.
“Al 31 dicembre 2016, i malati in lista erano 8.856: la maggior parte di questi attende un trapianto di rene (6.598), 1.041 sono i pazienti iscritti per il fegato, 742 per il cuore e 346 per il polmone”, continua Nanni Costa. In merito agli ospedali più performanti sul fronte dell’attività di trapianto ci sono il San Matteo di Padova, le Molinette di Torino, il Sant’Orsola a Bologna e il Niguarda a Milano che, insieme, effettuano un terzo di tutti i trapianti in Italia, ma in generale c’è un fenomeno di concentrazione in dieci ospedali che fanno il 50% dei trapianti.
Soddisfatto il ministro Lorenzin secondo la quale è necessario “penetrare sempre di più nei vari strati della popolazione per sensibilizzarla sull’importanza della donazione” .
Anche le opposizioni alla donazione, formulate dai familiari dei donatori in assenza di esplicita dichiarazione in vita, sono più elevate al Sud rispetto al Nord.
Per questo, il Cnt vuole lanciare e rilanciare su tutto il territorio nazionale le campagne sulla carta di identità nei comuni: in alcune città, infatti, è possibile da qualche tempo esprimere il proprio consenso all’espianto degli organi sul documento d’identità.
Sono 1.350 i Comuni che hanno attivato questa procedura, 380mila gli italiani che hanno aderito. Obiettivo per il 2017 del Cnt, ampliare la platea di Amministrazioni dove sia possibile donare attraverso questa metodologia attraverso iniziative come Diamo il meglio di noi, la campagna nazionale su donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule, promossa dal Ministero della Salute in collaborazione con il Cnt e sostenuta da LIFC. L’iniziativa vuole mobilitare le associazioni di volontariato, le istituzioni, gli enti pubblici o privati, le aziende a favore della donazione di organi, diffondendo tra i propri dipendenti, sostenitori e soci la cultura del dono e informando sui diversi modi per dichiarare la propria volontà sulla donazione.
Fonte: Quotidiano della Sanità