Mercato libero e mercato tutelato luce e gas: quali sono le tutele per i disabili
In questi giorni si sta parlando tanto del passaggio da mercato tutelato a mercato libero: la liberalizzazione del mercato dell’energia (gas e luce) è infatti un processo graduale che si concluderà nel 2024, coinvolgendo anche le forniture domestiche. La normativa ha previsto il termine dei servizi di tutela con il mercato libero che nella generalità dei casi rimarrà l’unica modalità di fornitura.
Per questo è importante sapere che da gennaio per il gas e da luglio per l’elettrico, nel 2024 il mercato tutelato resterà applicabile solo per i clienti domestici cosiddetti ‘vulnerabili’ ovvero riconosciuto portatori di handicap accertato ai sensi della Legge 104 o beneficiari del Bonus Sociale Elettrico per disagio economico – requisito ISEE – o fisico – utilizzo di apparecchi salvavita come i concentratori di ossigeno, ventilatore meccanico polmonare, Cpap (ricordiamo che i requisiti sono alternativi tra loro). Si tratta di una platea di utenti con diritto alle tariffe agevolate fissate dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per l’Energia, Reti e Ambienti che vigila sul settore.
Per rispettare i tempi indicati dalla norma, i fornitori dei servizi hanno già provveduto a comunicare ai loro clienti la possibilità di fare la propria scelta decidendo di passare o rimanere nel mercato tutelato: è sufficiente controllare per il gas la comunicazione dello scorso settembre mentre per la fornitura elettrica la bolletta di gennaio per trovare le istruzioni necessarie. In entrambi i casi, per accertare la propria posizione, si può contattare direttamente la compagnia energetica chiedendo se si è già inseriti come utenti vulnerabili o, in caso contrario, presentare una apposita domanda.
Il modulo per la domanda si può scaricare direttamente dal sito dell’Arera oppure cercando nei siti dei fornitori e, una volta compilato autocertificando la vulnerabilità, si può spedire al fornitore allegando il documento di identità. Ricordiamo che i requisiti che danno diritto alle tariffe per gli utenti vulnerabili per le bollette del gas sono:
- Versare in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus)
- Essere soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 legge 104/92
- Avere un’utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi
- Avere un’età superiore a 75 anni
Ricordiamo infine che è possibile scegliere in qualsiasi momento un contratto dal mercato libero dell’energia elettrica e del gas e viceversa. Per informazioni Arera mette a disposizione il numero verde 800 166 654 e il portale www.arera.it
Aggiornamento del 28 Febbraio 2024
A seguito delle numerose richieste di chiarimento giunte al nostro Servizio Sociale, possiamo confermare che possono scegliere di restare nel mercato tutelato le famiglie in cui un componente, non per forza l’intestatario delle utenze, sia disabile e pertanto “soggetto vulnerabile”. Abbiamo contattato il Call Center 800-166654 di ARERA, l’Autorità di Regolazione per l’Energia, Reti e Ambienti che vigila sul settore, il quale ha confermato che, comunicando al fornitore la presenza di un soggetto vulnerabile nel nucleo familiare, la famiglia potrà beneficiare del passaggio o della permanenza nel mercato tutelato. Il fornitore potrà aggiornare l’utenza direttamente o, se necessario, chiedere alla famiglia di compilare un modulo con il quale autocertificare quanto dichiarato. Quindi, tra i beneficiari previsti, possiamo annoverare anche soggetti con disabilità presenti nel nucleo familiare non intestatari diretti dell’utenza.
Aggiornamento del 6 Marzo 2024
In merito all’aggiornamento da noi fornito e a seguito di numerose segnalazioni ricevute, dobbiamo purtroppo comunicarvi che l’informazione ricevuta dal numero verde di ARERA lo scorso 27 febbraio è errata. Abbiamo ricevuto infatti diverse segnalazioni di pazienti e famiglie che, contattando il fornitore della propria utenza, si sono visti negare l’accesso al mercato tutelato se il soggetto vulnerabile non era intestatario dell’utenza, come invece comunicatoci dal call center Arera. Pertanto ci siamo nuovamente informati presso il call center, che, scusandosi per il disservizio e per il conseguente problema creatoci, ci ha confermato che l’informazione data precedentemente era sbagliata.
Articolo a cura della Dr.ssa Vanessa Cori
Assistente Sociale LIFC, Responsabile progetto LIFC CARES
Progetto sostenuto in quota parte con i fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese