La storia di Silvia: la vita ai due lati del fonendoscopio
“Ho una solida convinzione: l’essere paziente con fibrosi cistica si è rilevato fondamentale per poter essere un medico migliore”
Silvia ha 33 anni e vive a Genova, a soli due mesi di vita le hanno diagnostica la fibrosi cistica.
Fin da piccola i suoi genitori le hanno insegnato cosa sia la tenacia, e da sempre l’hanno educata a dare priorità alle cure quotidiane utili per contrastare l’avanzamento della malattia ma senza mai farle sentire il peso delle tante terapie sulle sue possibilità di vita.
Silvia non ha mai considerato la fibrosi cistica come una “nemica” da reprimere a tutti costi, questo grazie alla sua famiglia e al personale medico e sanitario del Centro di cura di Parma dove è seguita fin dalla nascita e che è diventato per lei ad oggi come una seconda famiglia. La tenacia e la sua forte determinazione l’hanno portata a raggiungere un grande traguardo che rende la sua storia particolare e speciale: è medico e specializzanda in geriatria.
Silvia ci racconta che vivere a entrambi i lati del fonendoscopio è curioso, ma che ha una solida convinzione: “l’essere paziente con fibrosi cistica si è rivelato fondamentale per poter essere un medico migliore. E mi rendo consapevole di quanto la famigerata “ricerca” sia qualcosa di molto più concreto di quanto immaginiamo, di come possa realmente cambiare la vita delle persone, di come sia la sintesi di tutto ciò che di bello può nascere quando intelletto, solidarietà e condivisione lavorano all’unisono.”
La vita di Silvia ha subito una svolta, quasi un miracolo come dice lei, che ha riempito la sua vita e quella dei suoi genitori di incredulità: la possibilità di poter assumere uno dei nuovi farmaci per la fibrosi cistica. Grazie a questo farmaco Silvia ha ridotto il tempo e le cure quotidiane, “dimenticando” ogni tanto di essere affetta da una grave malattia genetica come la fibrosi cistica.
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