Il territorio racconta: intervista a Rossana Olzer, Presidente LIFC Valle D’Aosta
Conosciamo meglio i volontari LIFC, il motore delle nostre attività, le persone sempre in prima linea per sensibilizzare e raccogliere fondi. Li vedete nelle piazze, a scaricare panettoni, a informare sulla malattia e a collaborare nelle numerose iniziative di raccolta fondi. Oggi vi presentiamo Rossana Olzer, presidente LIFC Valle D’Aosta
Raccontaci qualcosa di te e come sei venuta in contatto con l’Associazione
Sono una paziente, ma la mia diagnosi è arrivata molto tardi. Ho sempre avuto difficoltà respiratorie, ma sono state attribuite alle cause più svariate, tranne che alla Fibrosi Cistica. Quando ho saputo che nella mia regione era nata – da pochi mesi -l’Associazione, ero già in lista per il trapianto bipolmonare. Claudio Erisi, l’allora Presidente nonché fondatore, ha voluto fortemente una rappresentanza locale e ha messo a disposizione dei pazienti valdostani le proprie risorse. Poco dopo esserci conosciuti mi ha accolta e proposto una collaborazione all’interno del Direttivo. Purtroppo Claudio (anche lui paziente) ci ha lasciati poco dopo, ma la sua iniziativa e il suo spirito ci accompagna in tutte le nostre attività, dirette soprattutto alla diffusione di corrette informazioni sulla malattia.
Qual è l’attività di volontariato a cui ti dedichi con maggiore passione?
Forse a causa della mia esperienza personale, ritengo molto importante l’informazione e la sensibilizzazione sulla Fibrosi Cistica e sulla donazione di organi. Amo elaborare progetti di formazione/informazione utilizzando anche metodi comunicativi non tradizionali, ad esempio il teatro e la musica. Trovo che queste modalità di comunicazione siano molto efficaci e più coinvolgenti sia per gli adulti che per i ragazzi.
Come descriveresti LIFC in tre parole?
Sostegno, risorsa, accompagnamento.
Parlaci di un evento che organizza la tua Associazione Regionale e a cui sei particolarmente legata
Fin dalla nascita dell’Associazione viene organizzato ogni anno un progetto di sensibilizzazione destinato agli studenti delle scuole superiori. Negli anni abbiamo coinvolto un gran numero di Istituti, con i loro studenti ed insegnanti, cercando sempre nuove modalità comunicative e soprattutto avvalendoci di testimonianze dirette dei pazienti. Abbiamo più volte organizzato momenti di informazione medico/scientifici, accompagnati da dibattiti e tavole rotonde in cui i presenti potevano interagire sia con i clinici, sia con i pazienti e i loro familiari. Sono state numerose le occasioni in cui gli studenti e gli insegnanti hanno conosciuto esperienze di vita (e anche di rinascita) attraverso le testimonianze ma anche i romanzi e i libri di poesie scritti dai pazienti. Negli ultimi anni abbiamo scelto di portare in scena il monologo di Pierpaolo Baingiu “Senza Fiato”, rappresentato dal vivo nel Teatro Cittadella di Aosta e in streaming quando purtroppo la pandemia ha limitato la possibilità di interazione. Attraverso questi progetti e l’organizzazione di info-point, eventi e collaborazioni con altre realtà locali, in Valle d’Aosta finalmente si è iniziato a parlare di Fibrosi Cistica, quasi sconosciuta ai più fino alla nascita dell’Associazione regionale.