Il coraggio di combattere per le persone che si amano: la storia di Fabio
“Fatemi risvegliare che ho moglie e figlio che mi aspettano”. Queste le parole di Fabio prima di entrare in sala operatoria per subire un trapianto di polmone. Un intervento importante che prevede un lungo iter di cure. Un intervento che, per chi è nato con la fibrosi cistica e le terapie tradizionali non sono più efficaci, rappresenta l’unica soluzione.
Nella sua vita Fabio è un uomo realizzato, spostato e con un figlio che, fin dalla nascita, ha dovuto lottare per ogni singolo respiro. Tra le sue passioni c’è lo sport e in particolar modo la bicicletta che lo diverte e che lo aiuta a migliorare la sua funzionalità respiratoria. In tre parole Fabio è una persona tenace, combattente e positiva. Questo non significa che non abbia avuto dei momenti di sconforto, ma la sua forza ha aiutato lui e la sua famiglia ad affrontare il difficile percorso di cure che spesso, come nel suo caso, la fibrosi cistica, ti costringe ad affrontare.
L’attesa per il trapianto è stata vissuta come un insieme di emozioni ma anche con la consapevolezza che quell’intervento rappresentava l’unica opportunità per poter stare con la sua famiglia ancora per molto tempo.
Proprio lui ci racconta: “Prima dell’intervento non avevo paure, pensavo che tutto sarebbe andato bene, perché quello che stavo vivendo lo facevo per me, ma anche per mio figlio perché lo avrei visto crescere e, per mia moglie, perché gli sarei stato accanto per molti anni ancora. Poi è arrivata la chiamata: da lì in poi sono cominciate le paure e i dubbi, e nel momento che sono entrato in sala operatoria e hanno chiuso la porta alle mie spalle è come se avessi chiuso un macigno dietro di me, mi è passata la vita davanti. Anche mia moglie ha vissuto paura e ansia per questo delicato intervento, ma grazie al Progetto CASE LIFC è riuscita a vivere anche dei bei momenti”.
Ecco le parole della moglie di Fabio nei giorni che hanno preceduto l’intervento:
“Sono grata alla Lega Italiana Fibrosi Cistica – LIFC per il supporto che ho ricevuto. Sono arrivata a Padova con una paura dentro che non dimenticherò mai”.
Ci racconta anche le emozioni provate il giorno in cui lei e Fabio hanno ricevuto la tanto attesa chiamata per l’intervento di trapianto di polmone.
“Quella notte, un bacio sulla fronte di mio figlio senza svegliarlo e ci siamo diretti in ospedale con la speranza che l’organo fosse compatibile. Quelle lunghe ore durante l’intervento sono state le più difficili, da sola ma forte della certezza di avere una casa accogliente e sicura dove poter alloggiare insieme a mio marito per tutto il periodo post-trapianto. Grazie alla psicologa e all’assistente sociale LIFC che mi hanno supportato e accompagnata durante tutto questo delicato e difficile percorso di “rinascita”. Non smetterò mai di ringraziare LIFC, vi avrò sempre nel cuore!”.