I benefici della pratica sportiva
L’attività fisica, compresa quella sportiva, è fortemente raccomandata nelle persone con fibrosi cistica, in quanto previene, sin dalla giovane età, il declino della funzione respiratoria. Oltre a migliorare le prestazioni muscolari e cardio-respiratorie in generale, l’esercizio fisico aiuta la rimozione dei secreti bronchiali, poiché riduce il riassorbimento del sodio, determinando un muco meno denso e più facile da espettorare. Un maggiore drenaggio delle vie aeree si traduce in un minor ristagno di muco, di conseguenza si riduce l’infiammazione e il rischio di infezioni batteriche.
La FC ha anche un importante impatto sullo stato nutrizionale dei soggetti affetti pertanto, per chi desideri iniziare un’attività sportiva agonistica, è fortemente consigliato un “counseuling” nutrizionale. Altrettanto importante è offrire ai pazienti informazioni adeguate sull’assunzione di liquidi ed elettroliti e sul controllo glicemico in corso di allenamento.
Non meno importante è l’effetto che l’esercizio fisico esplica sulla qualità di vita di bambini ed adulti affetti da fibrosi cistica. E’ importante promuovere l’esercizio fisico sin dai primi anni di vita del bambino, organizzando attività adeguate alle diverse fasce di età. Secondo studi presenti in letteratura i pazienti sottoposti ad un programma di allenamento aerobico, di almeno 4 sedute di esercizi la settimana, mostrano un miglioramento significativo della percezione della qualità della vita rispetto a pazienti in sola terapia medica, anche dopo 2 anni di follow-up (“Quality of Well Being Scale”).
Va quindi affermato che la malattia in quanto tale non costituisce una controindicazione all’esercizio fisico, sia esso svolto in veste amatoriale o anche in qualità di agonista.
(fonte: Idoneità agonistica all’esercizio nei pazienti con Fibrosi Cistica (FC) – P. Palange, I. Turinese, G. Cimino, D.Savi
Centro Regionale Fibrosi Cistica – Policlinico Umberto I – Roma)
Gli sport più indicati
La formulazione di un programma di allenamento specificamente rivolto ad un paziente con FC deve considerare le sue caratteristiche individuali: l’età, la gravità della malattia respiratoria, lo stato nutrizionale, la presenza di comorbidità. Promuovere l’aderenza all’esercizio fisico è di cruciale importanza.
Già nel bambino la propensione all’attività fisica può essere favorita attraverso il gioco, secondo le tappe dello sviluppo psicomotorio, e mediante il coinvolgimento dei genitori. Al bambino con malattia polmonare severa è utile prescrivere programmi di esercizio fisico strutturato (cyclette o treadmill, videogame attivi, esercizi per la forza, esercizi per la coordinazione, esercizi per la flessibilità) privilegiando le attività aerobiche.
Nel paziente adolescente, in cui è frequente una riduzione della compliance insieme a minori livelli di attività fisica rispetto ai coetanei sani, è importante considerare i fattori favorenti l’aderenza ai programmi di esercizio: la supervisione periodica dei programmi di allenamento, le preferenze del paziente, la variazione delle attività, allo scopo di facilitare la partecipazione a lungo termine.
In generale, le raccomandazioni riguardanti la scelta delle attività e la prescrizione dei programmi di allenamento distingue i pazienti con malattia respiratoria di grado lieve-moderato (FEV1>40% pred.) da quelli con malattia severa (FEV1<40% pred.). Ai primi sono consigliate attività di tipo principalmente aerobico (bicicletta, camminata, nuoto, corsa, canottaggio…) ma anche l’allenamento della forza muscolare e della mobilità. La tipologia suggerita è quella dell’allenamento continuo e/o intervallato, con frequenza di 3-5 volte a settimana, per una durata di 30-45 minuti per sessione di allenamento. Ai pazienti con danno polmonare severo è utile prescrivere il ricondizionamento all’esercizio tramite il cammino, la cyclette, esercizi a corpo libero o con piccoli pesi, le attività di vita quotidiana. Si consiglia una modalità di allenamento intervallato di breve durata (20-30 minuti), da eseguire 5 volte a settimana a una bassa intensità di sforzo [Williams, 2010].
La Federazione Medico Sportiva Italiana elabora e pubblica periodicamente dei criteri di valutazione pneumologica per l’idoneità all’attività sportiva. Per quello che concerne la FC, per pazienti con buon controllo della malattia indica l’idoneità allo svolgimento di attività sportive anche agonistiche quali vela, nuoto, pallanuoto, atletica leggera, calcio, tennis, pallavolo, basket, danza, canottaggio, ciclismo, sci di fondo. Prudenza viene raccomandata per quello che riguarda gli sport ad “alto contatto” (lotta, football americano), soprattutto per i pazienti ad alto rischio di pneumotorace. Menzione a parte richiedono gli sport in quota che potrebbero aggravare situazioni respiratorie instabili; tuttavia sono noti anche casi di soggetti affetti da fibrosi cistica in grado di effettuare trekking ad altitudini estremamente elevate.
(fonte: Idoneità agonistica all’esercizio nei pazienti con Fibrosi Cistica (FC) – P. Palange, I. Turinese, G. Cimino, D.Savi
Centro Regionale Fibrosi Cistica – Policlinico Umberto I – Roma
I consigli dei medici
Come per ogni altra patologia cronica respiratoria, prima di concedere l’idoneità agonistica allo sport è necessaria una valutazione globale del soggetto, che tenga conto dell’età, della gravità della malattia respiratoria, dello stato nutrizionale e della presenza di comorbidità. Nei casi dubbi, il medico dello sport potrà avvalersi della consulenza del team multidisciplinare FC di riferimento del paziente, per una definizione del quadro clinico completa ed accurata.
Prima di intraprendere un programma di allenamento è raccomandata l’effettuazione di un test dinamico per la valutazione della tolleranza allo sforzo e per l’identificazione di limitazioni all’esercizio, per le quali saranno fornite al paziente raccomandazioni di sicurezza da osservare durante l’allenamento.
Per ottenere il certificato di idoneità all’attività agonistica, oltre ad un buon quadro clinico generale, è necessario che il volume espiratorio massimo al primo secondo di una espirazione forzata (VEMS o FEV1), misurato alla spirometria, siae>70% del valore predetto di normalità e siano assenti ipossiemia ed ipercapnia. Inoltre dovranno essere escluse alterazioni cardiovascolari all’elettrocardiogramma sotto sforzo; nei casi dubbi il medico dello sport potrà avvalersi dei risultati di un test da sforzo cardio-polmonare massimale con la misurazione del V’O2peak, dell’efficienza ventilatoria e della risposta cardiaca. Controindicazione momentanea (di solito 30 giorni) all’esecuzione di attività sportiva è la riacutizzazione respiratoria in atto.
I pazienti FC e le famiglie dovrebbero essere informati accuratamente circa l’importanza dell’attività fisica quotidiana e degli effetti positivi ad essa correlati sia a breve che a lungo termine. In questa fase svolge un ruolo fondamentale il personale sanitario che ha in cura il paziente FC. Dovrebbero essere consigliate le attività fisiche che il paziente preferisce, con le quali si diverte e che siano anche supportate dai familiari, per ottenere una migliore e prolungata aderenza.
(fonte: Idoneità agonistica all’esercizio nei pazienti con Fibrosi Cistica (FC) – P. Palange, I. Turinese, G. Cimino, D.Savi
Centro Regionale Fibrosi Cistica – Policlinico Umberto I – Roma)