CERTIFICATI MEDICI PER QUARANTENA O PREVENZIONE DA CORONAVIRUS
Si sa ancora poco del Coronavirus ma ciò che è certo è che spaventa tutti i cittadini e in particolare preoccupa chi, come le persone con fibrosi cistica, è affetto da malattie respiratorie. In questi giorni LIFC si è occupata di vari aspetti legati a questa emergenza sanitaria, dalle raccomandazioni alle tutele per i minori che frequentano la scuola. Per i lavoratori la situazione è molto frammentata poiché le aziende si sono disciplinate a livello territoriale in base alla diffusione del virus: alcune hanno imposto la quarantena retribuita a chi ha frequentato le zone rosse, altre ancora hanno richiesto il certificato medico e così via.
Questa eterogeneità di comportamento ha spinto l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale-INPS a trasmettere una circolare interna (n. 716 del 25/02/2020) a tutte le proprie strutture territoriali, con le indicazioni relative all’utilizzo dei certificati medici per la quarantena obbligatoria o in autotutela preventiva, che riguarda i lavoratori pubblici e privati su tutto il territorio nazionale.
Al fine di agevolare le misure cautelative per evitare la diffusione del Coronavirus, nella circolare si chiede ai Medici di Medicina Generale e in genere ai Medici certificatori di malattia, all’atto della compilazione dei certificati di malattia dei soggetti interessati, di apporre chiaramente in diagnosi se si tratta di quarantena, isolamento fiduciario, febbre con sospetto di corona virus, o in alternativa il codice V29.0 corrispondente a quarantena obbligatoria o volontaria, sorveglianza attiva, etc..
Conseguentemente i medici INPS, in seguito ad indicazioni dalla Direzione Generale, sede per sede, metteranno una esenzione dalle visite fiscali per tale tipo di diagnosi.
In attesa di disposizioni sulla validità della certificazione ai fini del riconoscimento della tutela previdenziale, LIFC invita i pazienti a rivolgersi al proprio medico di base per attivare questa procedura.