L’impegno di LIFC e la tenacia di Alessandro per la nuova sfida di 125 Miglia per un Respiro.
La linea dell’orizzonte che separa il cielo dal mare continua a chiamarmi.
Rispondo nuovamente presente.
Lui si chiama Alessandro Gattafoni ed è un ragazzo fuori dal comune, perché fuori dal comune sono la sua voglia e il suo impegno per raggiungere gli obiettivi che si pone; perché fuori dal comune è la forza che lo spinge ad affrontare le sue sfide nonostante tutta la sua vita sia stata condizionata da una mutazione genetica che lo costringe a convivere con la fibrosi cistica. Ecco perché le sue 125 miglia sono dedicate a ogni respiro, suo come degli altri pazienti FC in Italia.
Si parte… meglio si riparte. Nuova meta, nuova iniziativa. Stesso obiettivo!
Proprio all’inizio dell’estate, il 23 giugno, “125 Miglia per un Respiro” è partita per una nuova edizione e una nuova meta – quest’anno l’arrivo è fissato a Trieste – ma non è del tutto vero che l’obiettivo è sempre lo stesso. Anche quello, come il porto di arrivo, si è spostato un po’ oltre. Durante la prima edizione, seguendo il viaggio di Alessandro, LIFC ha voluto sensibilizzare il pubblico rispetto alla fibrosi cistica. Ora si riparte e il messaggio vuole essere sempre più forte: la fibrosi cistica è la malattia genetica più diffusa, ma i progressi terapeutici e l’attività fisica possono rappresentare oggi più di una semplice speranza; possono permettere a tanti pazienti e loro familiari di guardare davvero oltre e di realizzare il sogno di una vita normale.
Nelle cinque tappe ufficiali – Ancona, Cesenatico, Venezia, Bibione e Trieste – nelle soste programmate per riprendere le energie, in oltre 200 chilometri percorsi lungo la costa adriatica partendo da Civitanova Marche, durante cinque lunghe giornate di mare, Alessandro è stato accolto da comitati d’accoglienza composti da rappresentanti di Amministrazioni locali, Capitanerie di Porto, Associazioni e realtà locali, giornalisti, tanti amici e sostenitori. Sono state occasioni importanti per informare e far conoscere la malattia, anche ai bagnanti sulla spiaggia, incuriositi dall’arrivo di un ragazzo in kayak.
L’evento ha vissuto momenti davvero indimenticabili – solo per ricordarne uno il passaggio in Canal Grande a Venezia accompagnato da remieri e gondolieri – e in ognuna di queste occasioni ha voluto ribadire con forza il suo messaggio contro la fibrosi cistica.
L’iniziativa, supportata da diverse realtà, ha trovato ancora maggior forza nella collaborazione con Daniele Scarpa, olimpionico di canoa, e di Sandra Truccolo, campionessa paralimpica di tiro con l’arco, che con la loro imbarcazione, la Désire, hanno seguito, miglia dopo miglia, il viaggio di Alessandro supportandolo per tutto il viaggio.
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