CAMPAGNA VACCINALE ANTI COVID-19 E FIBROSI CISTICA: QUANDO SARA’ IL NOSTRO TURNO?
“Il monitoraggio e il confronto con le Istituzioni competenti, relativamente alla campagna vaccinale anti-SARS-coV-2/Covid-19, è costante” – rassicura LIFC- che rivolge anche l’invito a segnalare eventuali difformità che si dovessero riscontrare a livello Regionale. La campagna vaccinale da poco iniziata, sta infatti subendo una frenata in tutta Europa a causa di un ritardo nella distribuzione da parte dell’azienda Pfizer e la notizia, rimbalzata su tutti gli organi di stampa, destabilizza la popolazione in generale ma soprattutto chi, come i malati cronici, iniziava a vedere la luce in fondo al tunnel.
Il primo scenario possibile, che tutti ci auguriamo, è che la riduzione sia solo temporanea e che già dalle prossime settimane la Pfizer, a seguito della riorganizzazione produttiva e quindi a fronte di una maggiore produzione, sia in grado di garantire un numero maggiore di dosi, compreso il recupero di quelle non arrivate in questi giorni. C’è grande attesa inoltre per l’arrivo del terzo vaccino, quello sviluppato dall’università di Oxford e l’italiana Irbm (Vaccino AstraZeneca), in merito al quale l’Ema potrebbe pronunciarsi entro fine mese e per quello sviluppato da Janssen, che potrebbe essere autorizzato entro marzo, due vaccini che, una volta approvati, cambierebbero ulteriormente lo scenario.
Come anticipato nell’articolo del 18 gennaio scorso, LIFC ha trasmesso un documento alle Istituzioni competenti con un quadro dei bisogni di cura delle persone con fibrosi cistica, delle persone in lista di attesa di trapianto e trapiantati, nonché dei loro caregiver e familiari, ribadendo la necessità di immunizzare queste categorie il prima possibile al fine di ridurre l’impatto della pandemia e consentire loro di tornare alla normalità.
Ad oggi, date le circostanze, resta prioritario immunizzare le categorie più esposte al rischio di contagio come gli operatori sanitari, i residenti e il personale delle RSA, parallelamente, il Ministero della Salute sta lavorando per mettere in sicurezza gli anziani over 80, ad alto rischio di malattia grave a causa dell’età avanzata, circa 4 milioni di persone. A seguire saranno vaccinati i malati cronici, circa 6 milioni di persone.
Riferimenti utili:
Piano strategico per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19