GENITORIALITÀ IN FIBROSI CISTICA: UN’ “ATTESA” SEMPRE PIÙ “DOLCE”
Le ultime novità sulla diagnosi genetica pre-impianto per le coppie fertili portatrici di patologie genetiche come la fibrosi cistica, provengono dal Friuli Venezia Giulia.
Fino a poco tempo fa le tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), e di conseguenza la diagnosi genetica pre-impianto, in Italia, erano riservate alle coppie infertili o completamente sterili. Così stabiliva la discussa legge 40 del 2004. Con una sentenza del 2015, la Corte Suprema ha eliminato questo divieto, consentendo alle coppie fertili ma portatrici di gravi patologie genetiche come la fibrosi cistica, di ricorrere alla PMA.
Sebbene nelle linee guida sulla Legge 40 non si faccia ancora cenno alla sentenza del 2015 e i Livelli essenziali di assistenza (Lea), aggiornati nel marzo 2017, pur includendo la fecondazione assistita, non contemplino ancora né i test genetici, né la diagnosi pre-impianto, le novità dal settore provengono dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
L’assessore alla salute, Maria Sandra Telesca, ha infatti affermato che la Regione sta lavorando per offrire la diagnosi pre-impianto, nell’ambito del SSN, in coppie portatrici sane di fibrosi cistica e di altre malattie trasmissibili da genitore a figlio.
Un’ ulteriore rassicurazione in materia proviene dal sottosegretario Davide Faraone che, in risposta all’interrogazione sull’inserimento nei Lea della diagnosi genetica pre-impianto e dello screening genetico pre-impianto (Camera dei Deputati 853, 13 luglio 2017, XVII Legislatura, bollettino delle giunte e delle commissioni parlamentari), rassicura sul fatto che il Ministero della salute sta lavorando per definire le tariffe massime delle prestazioni e consentire ai cittadini interessati l’accesso alle prestazioni incluse nel nuovo nomenclatore.
(Fonte: Messaggero Veneto, edizione Udine)